Gli I Shot a Man nascono nel 2014, dall’ostinazione di riprendere il blues dalle origini e suonarlo come se fosse nato oggi. Le materie prime sono di prima scelta: chitarre elettriche, acustiche, resofoniche, batteria degli anni ‘40, impreziosita da cucchiai e assi per lavare i panni, voce a metà tra il crooner e il musicista di strada.
Il risultato è un suono essenziale, incompleto, che pensa al mondo in cui il blues è nato, quando gli strumenti erano pochi e arrugginiti, ma in mezzo a quella ferraglia riuscivano a nascere melodie così pure da diventare universali. L'assenza del basso li costringe a inventare arrangiamenti nuovi, a ripensare la ritmica in un dialogo costante tra le percussioni e un fingerpicking vecchio di cent’anni.
nel 2020 gli i shot a man vincono le selezioni italiane dell'international blues challenge aggiudicandosi la possibilità di rappresentare l'italia durante le finali internazionali di memphis nel gennaio del 2022.
Suonano con l’ostinazione di riprendere il blues dalle origini. Cercano un suono essenziale, incompleto, che restituisca il mondo in cui il blues è nato, quando gli strumenti erano pochi e arrugginiti, ma in mezzo a quella ferraglia riuscivano a nascere melodie così pure da diventare universali. L'assenza del basso li costringe a inventare arrangiamenti nuovi, a ripensare la ritmica in un dialogo costante tra le percussioni e un fingerpicking vecchio di cent’anni.
Nel 2018 la band si guadagna l'attenzione del panorama blues italiano. Gli ISAM vincono il contest Effetto Blues, dividono il palco con gli Animals al Torrita Blues Festival, suonano sul main stage al raduno Blues Made in Italy e si esibiscono come headliner al festival The Big Blues, a Creta.
Nel febbraio 2019 viene inciso il primo album in studio, Gunbender, grazie ad un crowdfunding andato oltre ogni aspettativa. Il disco è registrato in presa diretta presso Rubedo Recordings, a Torino.
Il 27 marzo, al concerto di presentazione del disco, il Jazz Club Torino è così pieno che decine di persone non riescono nemmeno ad entrare. L’uscita di “Gunbender” è accolta con grande calore dal pubblico e dagli addetti ai lavori: le più influenti testate musicali italiane recensiscono con grande entusiamo il lavoro della band.
Nel maggio 2019 nasce la collaborazione con A-Z Blues, e ancHe tra gli addetti ai lavori si inizia a parlare degli I Shot a Man. Arrivano molte recensioni entusiaste, anche dalle riviste più autorevoli.
Si succedono molti live, e la band è tra i finalisti dell'International Blues ChallengE dove hanno la possibilità di esibirsi sullo stesso palco CON keb' mo' e altri grandi ARTISTI della scena blues internazionale.
Nel 2020 la band è al lavoro su un nuovo progetto, le Sparring Sessions, una serie di live in studio accompagnati da musicisti d’eccezione.
A loro piace dire che tutta questa storia fu una pessima idea, perchè il blues è la prima musica che si prova a strimpellare quando si prende una chitarra in mano, ma è l’ultima che si impara a suonare davvero, e a volte non basta una vita. Fu una pessima idea perchè quando si decide di suonare blues significa che da qualche parte qualcosa è andato storto, che c’è qualche conto in sospeso con la vita.
Siamo nati a Torino, tutti e tre. Tutti e tre figli di viaggiatori, di migranti, di gente che cercava un posto migliore per vivere. I nostri blues sono nati qui, nella più europea delle città italiane, ma che nelle sue periferie, nel cuore di certi quartieri, è talmente immobile che pare il tempo si sia fermato, e tutto continua a ripetersi uguale a se stesso. E il blues, dopotutto, è ripetizione. È quel modo ossessivo che hanno i pensieri di tormentarti la notte, mentre in strada due ubriachi urlano, i vicini fanno l’amore, e tu continui a chiederti quanto ancora è lontano il mattino.
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